Saggi musicali italiani

Data entry: Luminita Florea Aluas
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Author: Leno, Antonius de
Title: Regulae de contrapunto
Source: Scriptorum de musica medii aevi nova series a Gerbertina altera, 4 vols., ed. Edmond de Coussemaker (Paris: Durand, 1864-76; reprint ed., Hildesheim: Olms, 1963), 3:307-28
Graphics: LENREG 01GF-LENREG 20GF

[-307-] ANTONII DE LENO

REGULAE DE CONTRAPUNTO

LE INFRASCRIPTE SON LE REGULE DE CONTRAPONTO.

Dinanzi se dito dele mutazione a presso dirassi dele voxe che se trovan nel contraponto. A tute quante le zoe da la decima quinta in sotto, e dela octava di sotto, cossi como nela mane e nel canto fermo sono VII ut, che tuti fenissero in la, zoe che hanno ut, re, mi, fa, sol, la. De tuti quanti dirasse la lor voxe che se li trovan dentro, et farasse mentione de gama in gama como apresso. Et ai da sapere che nela letione infrascripta, tute quante le note quadre, a questo [-308-] modo [B], s' intende essere lo tenore, e tute quante le altre a questo modo [S], sono le voxe del contraponto. Et cantando da la nota del tenore infino a quela de la voxe vederassi quale è XV, quale XIII, quale XII, quale X, chi VIII, chi VI, chi quinto, chi III, chi unison. Nota che unison s' intende sempre esser quella voxe che, a paro cola nota del tenore, zoe che su in quella riga o spacio, dove e la nota del tenore, e chiamassi unison, perchè le sona voxe medesima col tenore. Poi cantando da la nota del tenore infino a quella dela voxe cantassi de riga in spatio fino che sey ala nota dela voxe del contraponte che voi trovare, et per questo modo trovassi tute le voxe che entrano nel contraponte.

E par similmente sono terzia, quinta, sexta, octava, tutte quante di sotto, zoe quelle voxe che sono di soto dala nota del tenore, tuti sono o terzi, o quinti, o sexti, o octavi di sotto, cosi como voi cantanto le voxe di sopra de riga in spatio, con farai a questi cantansi di soto per lo modo dinanze dito. Et chi dicessi per che resone non si mete cossi: decima, duodecima, tredecima e quintadecima di soto quanto fai di sopra; la resone è questa che cossi potrebessi ponere dite voxe di soto quanto fai di sopra; ma fazandoli sarebe cosa dissutela pero che in canto nessuno di sopra non si fa contraponte nessuno sopra nullo tenore, per chesi fazi piu che una terza o vero quinta, al piu de soto, salvo ali contratenori che piu far octo di soto como di sopra, e piu basso non si va mai, sichè fazanda decima, o duodecima, o tredecima, o sextadecima, di soto sarebe cosa vana, perchè non se usitano, e pur chi li volesse far, dico che si pono; far in alcun lochi, se lo tenore fosse alto tanto che potresse far una de essi, zoe o decima, o duodecima, o tredecima, o quintadecima, di soto, no possando lo ut di gama ut, perochè non e voxe nel arte de la musicha più bassa quanto e quella como dito se denanzi.

CONTRAPONTO A NOTA PER NOTA.

Denanzi se dito de tute quante le voxe che entrano ne la mane per contraponte, et apresso dirassi solamente del contraponte de la gama G sol re ut basso, che se chiama la manera del contraponte a la gama bassa de nota per nota, como apresso. Primo el contraponte si e questo che lo tenore comenza C fa ut, e dirai ut in C fa ut, re in de sol re, mi in E la mi, fa in F fa ut, sol in G sol re ut, la in A la mi re, e cossi hai ut, re, mi, fa, sol, la per lo tenore. El contraponte si comenza G sol re ut basso, e dirai ut in G sol re ut, re in A la mi re, mi in b fa, [sqb] mi, fa in C sol fa ut, sol in D la sol re, la in E la mi alto. E cossi hai ut, re, mi, fa, sol, la per lo contraponte.

Et ay a sapere che sono nove figure de contraponte, zoe unison, tertia, quinta, sexta, octava, decima, duodecima, tredecima et quintadecima. De le quale nove sono ci quatro imperfecte e cinque perfecte. Le imperfecte sono queste: tertia, sexta, decima et tredecima. Tute le altre cinque sono perfecte, zoè unison, quinta, octava, duodecima e quintadecima. Et ai a sapere che non si po principiare ne finire canto nessuno per lo accordo imperfecto, ma solamente per le perfecte, zoe uno di queli cinque, e tuto l' acordo imperfecto se po indopiare, triplare como se vole, et de lo perfecto, convenessi far sempio, zoe de non far do unison l' uno dietro l' altro, ne do quinti ne do octave, ne do duodecimi, nè do quintidecimi l' una dreto a l' altra. Se fai la unison, seguitaray dreto la tertia, se essa po andare, caso de non seguitaray la quinta, dreto a la quinta, la sesta se essa po ire, casa de no seguitaray la octava dreto a essa la decima, se essa po ire caso che no la duodecima dreto a essa la tredecima se essa po ire. Caso che questa non potesse ire, seguitaray la quintadecima. E sel canto ascende, sempre [-309-] descenderai el contraponte, zoe se ay una octava di soto, e volesti ascendere col tenore, dreto a essa fa la quinta, poy seguitar la tertia dreto, et poy far II, III, o IIII terzi, l' una dreto a l' altra per venir a la quinta. Et habi mente che non si po far fa contra mi, ne mi contra fa, su l' acordo perfecto, ma solamente su lo imperfecto; in contraponte nessuno la dove sia el b molle, e poy de le III game che sono nela man, sapia che la gama del ut di gamaut non se usita in contraponte de soprano nessuno, ne quelta de C fa ut, e similmente quelta de F fa ut basso; e si se usitano più in contratenori, poi tute quante le altre se usitano, e fassi solamente questo principio de questa gama de G sol re ut basso; per più lezer puncto pero che le la più lezere gama si facieno nel contraponte, poy tute quante le altre di sopra vano etravagante l' una in l' altra, como se vedera poy ne la prima regola seguente e questa. E poi chi de esso contraponte volesse imprendere a cognoscere, guardassi in que voxe a la nota del tenore, poi cantassi sopra tanto che sey a dita nota del contraponte, zoe cantando de riga in spatio, como sarebe la infrascripta che lo tenore sie fa in C sol fa ut:

[CSIII:309,1] [LENREG 01GF]

canta sula nota del tenore e di primo in riga, una altra voxe in spatio che secondo, poi a la riga di b, uno a III, poy al spatio di sopra uno a mi, poi a la riga di sopra doe e la nota del contraponte uno a V, e cosi hay fa in quinta per contraponte 8 lo tenore di F fa ut basso, et per questo modo haveray a far de le altre someliante in che voxe voglia se siano, se fossero ben in quintadecima entaressi per lo modo dito di sopra, zoe de riga in spatio, comenzando da la nota del tenore in fino a la voxe voresti trovare per lo contraponte. E poy ay sapere che sel tenore descende, conventi ascendere al contraponte, e sel tenore ascende, bisagnati descendere la contraponte, verbi gratia sel tenore e in ut de C fa ut per duodecima e volesti ascendere lo tenore in re, de D sol re, bisagnati andar sempre calando el contraponte da la duodecima a la decima, poy a la octava, poy ala quinta, et cossi de grado in grado, e sel tenore descende, ascende sempre el contrapente.

[CSIII:309,2] [LENREG 01GF]

Poy siati sempre a mente che questa chiave [ClefF2 on staff3] [-310-] sta sempre in F fa ut basso et questa altra [ClefC2 on staff3] in C sol fa ut, et essi non si moveno may de F fa ut, et di C sol fa ut portandoli in che riga se vole che sia che sempre quella riga, doe li sarano sono de quelli do figuri octo dite.

ANTONIUS EXCELLENTISSIMUS MUSICORUM.

[CSIII:310] [LENREG 02GF]

[-311-] [CSIII:311] [LENREG 03GF]

[-312-] [CSIII:312,1] [LENREG 04GF]

Denanzi se dito el contraponte di nota per nota ala gama bassa, apresso dirassi quello dele game alte, zoe a quelli di C sol fa ut, di F fa ut, et C sol re ut alto, tramutandosi de l' una in l' altra. E poi nela regula decanze de la gama bassa el tenor se comenza C fa ut, e cossi comenzassi questo, e andaray alto e basso, come esso lo tenore a to bon piacere.

E dicto contraponte comenzassi al ut de C sol fa ut, et diray cossi ut in C sol fa ut, re in de la sol re, mi in E la mi, fa in F fa ut alto, sol in G sol re ut alto, la in A la mi re alto, e cossi hay ut, re, mi, fa, sol, la, per contraponte ala gama alta. E poi, como dito, se ala regula nanzi dita de contraponte ala gama bassa, che sono cinque figure, de che se vole principiare e finire ceschun contraponte che hay per lo medesimo modo che se ditto ne la regula passada, zoe per li cinque figure delo acordo perfecto. E poy siate sempre in mente sel tenore ascende de non ascendere il tenore più che una voxe de una nota al altra, como sarebbe questo tenore:

[CSIII:312,2] [LENREG 04GF]

A esse diresti a la prima nota re per octava, se dicesti alta secunda la, per decima, sarebbe falso pero che ascenderesti IIII voxe, zoe dal re al la, che re, mi, fa, sol, la, sono IIII voxe. E disopra se dito che non poy ascendere altro [-313-] che una voxe como sarebbe questo:

[CSIII:313,1] [LENREG 05GF]

A la prima diresti sol per decima, a la seconda la per duodecima, si che dal sol al la non ascendi altro che una voxe; ma nel descendere, poy descendere de l' una al altra quella voxe che si piaceno, como sarebbe queste:

[CSIII:313,2] [LENREG 05GF]

A la prima diresti mi per quinta, a la secunda la per duodecima, siche descendano al tenore poy ascendere et contraponte dal unison in fino ala quinta decima, che tuto quanto vera giusto.

[CSIII:313,3] [LENREG 05GF]

[-314-] [CSIII:314] [LENREG 06GF]

[-315-] [CSIII:315,1] [LENREG 07GF]

CONTRAPONTO DE DUE NOTTE PER UNA.

Nele regole denanze dite, se dito contraponte de nota per nota ala gama bassa, et apresso dirassi de II per una ala gama bassa et ale alte mescolate l' una con l' altra; como apresso prima ditose nele regole denanze che sel tenore ascende, convieti ascendere el contraponte. E cossi sel tenore descende, si convien ascendere lo contraponte, zoe fay una octava al ascendere del tenore, sequitaray dreto la quinta, poy la terza. Sel tenore descende dreto la quinta, fare la sexta per venire alla octava. E siate sempre in mente de non fare sexta recessuna, se la octava non si segue dreto. E sel canto ascende como sarebe questo:

[CSIII:315,2] [LENREG 07GF]

se dicessi al fa re per sexta, et al sol sol per octava, non sarebe tono, peroche la sexta se vole sempre fare, quando el tenore descende, como sarebe questo:

[CSIII:315,3] [LENREG 07GF]

[-316-] a questo fa poresti ben dire re per sexta al alta mi per octava, siche non fare mai sexta, se la octava nomli cadesse dreto a modo dito di sopra. E poi habia sempre che fazando contraponte de II note per una, a modo sarano le infrascritte, bisognarati farle tute bone, zoe che nulla de esse vengano false, et poi al cantarle cantaray lo tenore, dagandoge II batte per ceschaduna nota cola voxe, e guardassi de non far fa con mi, ne mi con fa, altro che sol acordo imperfecto:

[CSIII:316] [LENREG 08GF]

[-317-] [CSIII:317] [LENREG 09GF]

[-318-] [CSIII:318,1] [LENREG 10GF]

CONTRAPONTO DE III NOTE PER UNA.

Denanzi se dito contraponto de nota per nota, poy de II per una ala gamma bassa et ale alte, apresso dirassi de III note per una; et dito se nele regole nanze dicte como se fano de II note per una, volendole far de III, fa sempre che de esse III la prima e la ultima nota de contraponto siano bone, e anche tute III se poy. Caso che non potesse far bona quella de mezo, non monta niente, perchè le altre siano bone. E siate in medite de non principiar canto nessuno e simile fenita nessuna, altro che l' acordo perfecto a modo se dito nele regole nanze dite. E poy perche fazi bene le note del contraponto de la letion infrascripta vode e piene non acade dir niente, purche fazi che vaya tanto le vode quanto che le piene. Ma faray questo solamente purche se possi vedere più presto quale note anderanno sul so tenore: pero faray le note del contraponto III vode e III piene, purche ceschaduno che havera a vedere questa lection, sapia che tanto vale le vode quanto le piene de le note del contraponto infrascripto. E nel cantar tenore infrascripto, ti bisogna dar III vote colla voxe per ceschanna nota del tenore.

ANTONIUS DE LENO MUSICHUS.

[CSIII:318,2] [LENREG 10GF]

[-319-] [CSIII:319] [LENREG 11GF]

[-320-] [CSIII:320] [LENREG 12GF]

[-321-] [CSIII:321,1] [LENREG 13GF]

FIORTISE. DE PROLATIONE.

Denanze se dito contraponto de nota per nota, de II note per una, e de III nota per una, apresso dirassi del fiortise de una semibreva de mazore, e in essa regola sono de III spectie; zoe prolatione, alteratione e ponte de divisione. Dirassi de uno in uno nele regole seguente dreto a questa. E poy hay a sapere che ogni nota del tenore de questa prolation de una semibreva de mazore non vale più che una semibreva, zoe mezo tempo imperfecti, e su in esse non poy fare più che III minime per ceschauna nota del dito tenore. E apresso dirassi che cosa e prolatione, essa si e quando non sono nel soprano altro che minime, o semibreve senza nullo segno, como vederassi lesempio nela lectione infrascripta.

Antonius de Leno.

[CSIII:321,2] [LENREG 13GF]

[-322-] DE ALTERATIONE.

Na la lectione infracripta si e de prolatione, a modo se dito ne la sopradita. In questa farassi mention dele alteratione, essi quando due minime sono tra do semibrevi. A modo stanno queste [S,M,M,S on staff2] la prima semibreve vale III minime; la prima minima zoe quella dinanze non vole altro che una minima; la segonda ne vole II per casone che li segne dreto la semibreve, e pero chiamassi alterar, perche la vale due minime. E may non po essere alteration nessuna a nulla minima, se la semibreve non li segue dreto. A modo sta la suprascripta, e viderassi l' esempio nele lectioni infrascripte, e similmente sel fosse cinque minime a questo modo [M,M,M,M,M,S on staff2]. Cola semibreva dreto ay a sapere che le III prime minime valeno una semibreva, le altre II. L' ultima se altera a modo se dito di sopra. E cossi ay a sapere che in ogni prolation de mazore, che trovandosi II minime in paro a la semibreva a modo suprascripto che sempre l' ultima si altera, zoe che la vale II minime.

ANTONIUS DE LENO.

[CSIII:322,1] [LENREG 14GF]

PONTE DE DIVISIONE.

Nela lectione infrascripta sono de prolatione a modo se dito nelle regole denanze, in questa farassi mention del ponte di divisione. Esse sono como sarebe questo ponte che tra mezo queste II minme [S,M,pt,M,S on staff3]. Esso ponte fa tanto chel divide che non li po essere alteration pero chel ponte si dimostra che luna minima entra nela semibreve denanzi, e laltra in laltra, e pero nulla de essi semibreve po valere altro che II minime, e quella re apresso a III, che mezo tempo e quello si chiama ponte de divisione pero che divide che non li po essere alteration. Sel ponte non fosse le II semibreve e le II minime, stando al modo stanno le soprascripte, varebeno nove minime, unde che stando al modo li stanno col ponte, non valeno altro che VI minime, pero chel ponte le fa calar et terzo, e a questo modo poy sapere che cosa e ponte di divisione. Et poy quando se mete el ponte de divisione, esso vol star di sotto dal corpo della minima cossi [CSIII:322,2] [LENREG 14GF] stando si sopra [CSIII:322,3] [LENREG 14GF] essa nota sarebe perfecta per la perfection del ponte.

[-323-] [CSIII:323,1] [LENREG 15GF]

Nela lectione infrascripta non ge altra figuratione, como se dito denanzi, salvo questa che quando vedi in nullo canto la minima colla coda volta di sotto e di sopra a modo sta questa [F on staff4] ay a sapere che essa vale II minime de queste [M on staff2] siando piena canto e la suprascripta, como vederassi l' esempio nela lectione infrascripta.

[CSIII:323,2] [LENREG 15GF]

Nela lectione infrascripta non ge altera figuratione, como se dito denanzi, salvo questa che quando vedi in nullo canto la minima conata di [-324-] sotto e di sopra a modo sta questa [F on staff5], ay a sapere che essa vale una minima e meza, zoe tanto quanto queste III [M,M,M on staff2]. Como se vederà l' esempio nela lectione infrascripta.

[CSIII:324,1] [LENREG 16GF]

PROPORTIONI DE SEXQUITERTIA.

Nela lectione infrascripta se dira de la proportione sexquitertia, como se vedera apresso, et in essa lectione sono de prolatione, a modo se dito ne le regole denanze dite, ma sarano mescolate insieme con la suprascripta prolatione ditta proportione. Et proportion sexquitertia se chiama, quando vanno IIII note a la semibreva de mazore, zo e IIII note per III minime, si che andandone IIII sarebano como e questa [M,SM,M,SM on staff2] e chiamassi quattro per tre, perche essa vale tanto IIII minime. Ay a sapere che la crozuda como e questa [SM on staff2], che hanno il revolto de sopra, ne vanno II per minima, et similmente ceschauna nota con segno o denza segno, unde che vadi IIII note per III minime, chiamassi sexquitertia proportion. E similmente queste crozude che hanno crozudo el revolto de sopra a mane sinistra, come sono queste [SMvxsn,SMvxsn,SMvxsn,SMvxsn on staff2] ne vano IIII per III. E si se usitano vel cantare de Taliani; ma vel sonare niente, niente valerebe como se vedera poy nele regole del sonare, si che essi sono di quella proportione soprascripta, e tutte quante le note de la soprascripta proportione voleno essere piene.

[CSIII:324,2] [LENREG 16GF]

[-325-] [CSIII:325,1] [LENREG 17GF]

DE LA SEXQUIALTERA.

Nela lectione infrascripta se dira de la proportion sexquialtera, como se videra apresso, et in essa lectione saraci de proportione suprascripta e prolatione mescolate, et proportione sexquialtera sono quando vanno III nota per II minime, come sarebero queste [SM,M,SM on staff2]. E similmente ceschauna nota che trovasi in nullo canto con segno, e senza segno doe che ne vadano III note per II minime, chiamassi proportion sexquialtera. Tute quante voleno essere piene, et usitassi essi nel menore.

[CSIII:325,2] [LENREG 17GF]

DE LA DUPLA.

Ne la lectione infrascripta se dira de la proportione dupla, como se vedera apresso, et in essa lectione saracci de la proportione suprascripta e prolatione mescolate como se fato ne le regole nanzi dite; et proportione dupla sono, quando vanno VI note a la semibreva de imperfecto majore, zoe VI note per III minime, como sarebeno queste crozude [SM,SM,SM,SM,SM,SM on staff2] che hannoet revolto di sopra, e chiamassi II per I.

Perche da esse crozude ne vanno II per minima de prolatione de perfecto o imperfecte che volia se sia. Similmente de ceschune altre note, de che ne vanno VI ala semibreva de imperfecto mazore, chiamasse proportione dupla, e tutte quante voleno essere piene, como vederassi l' esempio.

[CSIII:325,3] [LENREG 17GF]

[-326-] [CSIII:326,1] [LENREG 18GF]

DE LA DUPLA SUPERBICIENS.

Nela lectione infrascripta dirassi de la proportion dupla superbiciens, como vederassi apresso, e in essa lectione farassi mention de la proportion predita et prolatione, como e fato ne le regole nanzi dite. Et proportion dupla superbiciens sono quando vanno octo note ala semibreva de mazore, como sono queste [Mv,Mv,Mv,Mv,Mv,Mv,Mv,Mv on staff3], che non sono crozude disoto ne di sopra, et sono vade. E similmente in nullo canto dove trovassi octo note per semibreva de mazore chiamassi de la proportion suprascripta: et a queste figurate de proportione vi pono mal due rasone nessuna peroche siano figurate a ben piacere de li musici, ma la soa prima forma si è che voleno esser vode, e senza nullo crocimento, a modo stanno le suprascripte, et ne la lectione infrascripta farassi mention dela suprascripta proportione:

[CSIII:326,2] [LENREG 18GF]

DE PROPORTIONE TRIPLA.

Nela lectione infrascripta farassi mention de la proportione tripla, como vederassi apresso. Prima essa proportione sono, quando vanno VIIII note ala semibreva de mazore, come sono queste [SMcd,SMcd,SMcd,SMcd,SMcd,SMcd,SMcd,SMcd,SMcd on staff4], che sono crozude di sopra et hanno la coda de soto despicata senza crocimente nessuno, et essi voleno esser piene tute quante, ben bene, como se dito nele regole nanzi dite, si pono mal dar fermeza nessuna a queste proportione, pero che si fano a ben piacere de chi li hanno a notare, segondo lapetito deli musici chi li fanno piene e chi vode, ma siano como sempre quando vedi che ne vanno nove a la semibreva de mazore, zoe III per minima, sapi che si chiamano de la proportione suprascripta. Ma notando li altri como voleno la [-327-] soa propria forma si e che voleno esser piene e formade per lo modo suprascripto, como vederassi ne la lectione infracripta.

ANTONIUS DE LENO MUSICHUS

[CSIII:327,1] [LENREG 19GF]

DE PROPORTIONE QUADRUPLA.

Nela lectione infrascripta dirassi de la proportione quadrupla, como vederassi apresso. Essa proportione sono quando vanossi XII note ala semibreva de mazor zoe quatro note per minima, come sono queste [SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn,SMcdvxsn on staff3], che sono crozude di sopra cola coda langa di soto quanto di sopra colo crocimento a l' una et a l' altra, a modo stanno le suprascripte, e voleno essere pieni benche fanossi a ben piacere chi piene e chi vode, si che quando vedi nota a nullo canto crozude, come stanno le soprascripte de che ne vadeno IIII per minima. Essa chiamassi proportion quadrupla, et de altri nessun non si fanno proportioni altro che de questi VI, rasone dite denanzi, ma fanossi poy altri figurati de proportione, de che non si fanno nessuna mention, zoe del nome.

[CSIII:327,2] [LENREG 19GF]

[-328-] [CSIII:328,1] [LENREG 20GF]

DE LE POLSE.

Ne la lectione infrascripta non ge altra figurata, como dito sed enanzi, salvo questa, che quando vedi in nullo canto polsa nessuna de sopra de la riga a modo stanno queste [MP,MP,M on staff2], ay a sapere che ceschuna de essi vale tanto quanto la minima. E chiamassi polse pero che essi non si cantano, e bisognati tenir tanto spatio de voxe a zeschauna de essi, quanto faresti a cantare una minima, et essa polsa non vol passare niente di sotto da la riga. Et dicto più che su in nulla semibreva de mazore non poy far più che II polse; e fa sempre la minima apresso, a modo stanno le soprascripte, sempre ponando le polse avanti alla minima. E poy quando vedesti a nullo canto la polsa despicata dela riga, a modo sta questa [SP], ay a sapere che essa vale tanto quanto una semibreva de che prolation volia se sia volia de mazore, volia de menore. Et essa polsa non vol passar niente di sopra de la riga.

[CSIII:328,2] [LENREG 20GF]